mercoledì 3 giugno 2009

Transilvania e la libertà religiosa

Transilvania 1568

L’eredità più significativa che la Transilvania, in epoca moderna, ha dato alla cultura europea e mondiale, malgrado le voci che la condannavano è stato il pluralismo religioso e la libertà di professare la propria fede, con la sperimentazione di una convivenza pacifica tra etnie e religioni diverse.
E’ un contributo ingiustamente trascurato in molti libri di storia e di storia della tolleranza religiosa, malgrado l’importanza dell’argomento che riguarda la dignità della persona, i diritti umani e la pacifica convivenza tra i popoli.
Infatti in tale territorio, sotto il regno di Giovanni Sigismondo, con l’editto di Torda del 1568, per la prima volta nella Europa cristiana fu emanata una legge sulla libertà religiosa con il diritto per la singola persona di praticare la fede che le ordinava la sua coscienza, l’uguale dignità delle diverse religioni in quanto comunicazione con il Sacro, con l’aggiunta del divieto per chiunque di perseguitare o menomare qualcun altro a causa della sua fede, pertanto con la dichiarazione del diritto di ognuno di scegliere liberamente cosa credere senza alcuna intromissione da parte del potere politico o religioso.
La Transilvania pertanto fu il precursore in Europa non solo dell’idea filosofica o giuridica della libertà della coscienza garantita attraverso la legge ma della pratica vissuta della libertà religiosa, e divenne il rifugio per le personalità di tutta l’Europa che cercavano di praticare liberamente la propria fede, e che volevano discutere in libertà sugli argomenti religiosi fuori di ogni paura o minaccia da parte di autorità politiche e religiose.
Le risposta europea in quell’epoca non fu particolarmente comprensiva di questa realtà, anzi proprio per questo pluralismo religioso legalizzato la Transilvania divenne sia per i paesi cattolici che per quelli protestanti la terra delle eresie, della “diabolica libertà” , quasi la terra del male, immagine che vestita in altri panni rimane anche oggi.

Nessun commento:

Posta un commento