venerdì 26 giugno 2009

Le chiese cattoliche e protestanti sotto la minaccia della ortodozzia romena

Le chiese delle minoranze in pericolo

In questi giorni è giunta dalla Romania una notizia, trascurata dai mezzi di informazione. È noto che in Romania, oltre alle Chiese ortodossa e cattolica di rito latino, c' è anche quella cattolica di rito bizantino, i cosiddetti greco-cattolici. Tale Chiesa è stata particolarmente perseguitata durante il regime comunista: ha avuto ben 7 vescovi martiri su 8. Tra l' altro, con un decreto governativo nel 1948 è stata azzerata e, insieme a tutti i suoi beni e ai luoghi di culto, fatta confluire nella Chiesa ortodossa. Caduto il regime, sta combattendo una dura lotta legale per riavere le chiese di sua proprietà a suo tempo confiscate. Ora al Parlamento romeno è in discussione, e sarà quasi certamente approvata, una legge che di fatto assegnerà tutti i beni e i luoghi di culto definitivamente alla Chiesa ortodossa. Oltre che una palese violazione di qualsiasi principio di giustizia, una simile legge calpesta i diritti delle minoranze ed è fortemente discriminatoria, poiché impedisce la legittima espressione della propria fede. La confessione religiosa prevalente in Romania è quella greco-ortodossa: circa l' 87% della popolazione. Ma esistono anche i protestanti (7,5%), e i cattolici (4,7%).
Romano Sergio

Pagina 39
(5 marzo 2009) - Corriere della Sera

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